Nella foto vedete un ragazzino felice in sella alla sua MTB nel 2013, si tratta di mio figlio Alessandro, che oggi ha 21 anni e le sue passioni non riguardano più i mezzi a pedali ma altro.
Il piccolo gigante, che oggi è alto 185cm, ormai ha parcheggiato la sua bici da più di cinque anni e, nonostante il papà abbia provato a piazzarla alla secondogenita (ma non è rosa e quindi non mi garba….), rimane li parcheggiata sotto il portico.
Il tempo passa, così come le abitudini, ma lei rimane li, a prendere polvere, in attesa di qualcuno che se ne prenda cura….ma ormai non interessa più a nessuno…e ci si dimentica perfino che esista.
Poi però mi dico: ma che cavolo, che senso ha tenerla qui così quando potrebbe invece portare a spasso qualche altro bambino.
Non me la sento di venderla, il valore non è economico, è più affettivo, ma pensare di chiedere soldi ad una famiglia che magari una bici non se la può permettere non mi sembra il caso; anche perché penso che chi ne ha la possibilità, la bici ai propri figli l’ha già comprata.
E’ un pò come il giro dei vestiti usati dei bambini: a casa nostra, come in molte altre, c’è sempre stato un giro di borsoni di abiti che non andavano più ai miei figli e che noi giravamo ad altri, così come altri ne passavano a noi….del resto, crescono alla velocità della luce, e che senso ha accumulare roba quando sai che non la userai più? meglio favorire il riutilizzo e senza lucrarci.
Con tutti questi pensieri metto sul gruppo whazzap che gestisco 3 foto del mezzo e l’inserzione: “scambio bici da 24″ con birra (meglio weiss)”.
Dopo 60 secondi arriva la telefonata di Carletto: “l’hai venduta? se no la prendo io!”, ok affare fatto.
Tutto contento, quando la sera rientro dal lavoro, preparo il kit lavaggio e mi metto a fare un bel trattamento di bellezza a tutti i mezzi a pedali di casa, compresa la bici di Ale.
Lucidata, ingrassata, pompata: una bomba! si, ok, non ha i freni a disco, non è una full, ha la forcella a molla….insomma, old school, ma intanto c’è, funziona ed è pronta partire!
Carlo, sta arrivando, mi devo sbrigare, ci aggiungo il caschetto in tinta, il borsello porta attrezzi, e il ciclocomputer: perfetta, pronta per un nuovo amico.
Il bravo papà arriva, consegna le birre e carica felice la bici in macchina.
Oggi, dopo un pò di anni, la bici di Ale tornerà a far sorridere una famiglia e chi gli starà in sella, e li accompagnerà ancora a lungo sul sentiero della vita.
Non parcheggiamo la felicità passata, facciamo si che possa continuare a rallegrare il cuore di chi ci sta intorno, chiunque esso sia.
Il vostro (Padre) Friz.
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